Emarketer.com, una delle risorse più autorevoli per quanto riguarda l’analisi dell’impatto delle tecnologie digitali su marketing e comunicazione, ha pubblicato un interessante studio che attesta come nel 2018 l’investimento pubblicitario delle aziende statunitensi su Facebook ha per la prima volta superato quello su carta. Il social network inoltre attira su di sé il 23% del budget totale destinato alle attività online.

Sono effettivamente numeri da capogiro, dati concreti che riflettono esattamente il modo in cui il mondo dell’advertising è radicalmente cambiato.

Come possiamo fare, in qualità di imprenditori del settore sanitario, ad utilizzare al meglio questo potentissimo strumento?

NON CONFONDETE IL PIACERE DI STARE INSIEME CON LA VOGLIA DI VENDERE!

Quante volte ci capita di intrattenere una piacevole conversazione con qualcuno che abbiamo conosciuto da poco per poi piombare nella delusione più totale quando scopriamo che, alla fine della fiera, questo qualcuno voleva solo venderci un prodotto o un servizio?

Il signor X ci ha prima sedotto e poi accompagnato nella conversazione esclusivamente al fine di trasformarci in suoi clienti. Se non è eccessivamente insistente, se non invade i nostri spazi con troppa arroganza, nella maggior parte dei casi riusciremo a sottrarci dalla morsa con eleganza.

Salvo poi tornare col pensiero a quanto accaduto e provare nuovamente delusione, in misura diluita, ma sempre delusione.

Sicuramente non conserveremo un buon ricordo né dell’individuo né della vicenda.

Ora proviamo a traslare questa situazione nell’agorà di Facebook, il luogo virtualmente più affollato del pianeta, un mercato dove sicuramente si annida un numero enorme di potenziali clienti.

Se non ci è piaciuto l’atteggiamento che il signor X ci ha riservato, difficilmente vorremmo trovarci nella scomoda posizione di comportarci col nostro pubblico proprio come lui si è comportato con noi. Non sarebbe etico da parte nostra proporci come amici nascondendo di proposito il nostro vero intento: quello di vendere un prodotto o un servizio.

La struttura orizzontale di un social network come Facebook tende inoltre a penalizzare questo atteggiamento, grazie alla possibilità offerta agli utenti di interagire in modo positivo o negativo con tutto ciò che proponiamo online.

Come fare, quindi, per mantenere sulla piattaforma un atteggiamento etico promuovendo contemporaneamente la nostra attività ed aumentando il fatturato?

Semplice.

Dobbiamo presentarci per quello che siamo realmente: imprenditori del ramo sanitario che dichiarano apertamente quali prodotti vendono e quali servizi offrono.

E capire come sulla piattaforma di Facebook ci sono due spazi: uno dedicato all’attività di vendita ed uno al piacere della conversazione.

Una volta compresa questa differenza è sufficiente non infrangere i confini fra i due e rispettare le regole imposte dal social network. Non dimentichiamo che Facebook è un’azienda privata ed, in quanto tale, ha tutto il diritto di non volerci fra i propri clienti.

Ricordate come il cinema italiano degli anni’80 fosse pieno di pubblicità occulte, specie di multinazionali del tabacco? Quante volte abbiamo visto Ornella Muti offrire una sigaretta al proprio partner di scena (con gesti quanto meno innaturali) per mostrare chiaramente la marca del pacchetto?

Proviamo a non commettere l’errore di veicolare i nostri messaggi attraverso il canale sbagliato ed analizziamo nel dettaglio cosa possiamo fare per migliorare la nostra reputazione online traendone di conseguenza un vantaggio economico nel rispetto delle regole e della netiquette.

MARKETING SANITARIO ED ALGORITMI

In quanto medici, professionisti o imprenditori dell’ambito sanitario, per sfruttare al meglio le possibilità offerte da Facebook, dobbiamo capire come funziona l’algoritmo in base al quale il social network decide quanta visibilità dare ai nostri post.

Prima di addentrarci nell’analisi del motore di Facebook è però necessaria una premessa.

Alla base della nostra presenza online (social network inclusi) deve esserci una precisa strategia di marketing capace di coordinare tutti i media attualmente disponibili. Prima di iniziare qualsiasi campagna è dunque fondamentale pianificare ogni punto per evitare passi falsi ed attività che potrebbero addirittura rivelarsi controproducenti. 

 

Dal 2018 Facebook (come del resto anche Google), secondo le dichiarazioni del fondatore Mark Zuckerberg, ha deciso di premiare la qualità dei contenuti, elencando una serie di parametri in base ai quali viene valutata la condotta on line delle aziende.

Per capire qual è la strategia giusta da utilizzare dobbiamo innanzitutto fare un importante distinguo tra organica e sponsorizzata.

Il primo termine si riferisce a tutte quelle attività che possiamo fare senza sborsare un centesimo; il secondo comprende ovviamente tutte le risorse a pagamento, un insieme di strumenti che prende il nome di Facebook Ads.

Ça va sans dire che è fondamentale gestire con precisione chirurgica gli Ads, ma teniamo a mente che organica e sponsorizzata si rafforzano a vicenda. Dobbiamo quindi prestare la massima attenzione a tutto ciò che pubblichiamo, alla coerenza del messaggio, alla qualità di ogni singolo post.

Facebook vuole oggi garantire ai suoi utenti (ben due miliardi in tutto il mondo) un’esperienza piacevole e familiare. Le singole bacheche sono di conseguenza ricche di post di parenti, amici stretti e persone con cui abbiamo stabilito un’interazione frequente e di qualità.

Quindi ogni attività sanitaria che voglia presentarsi sul mercato online deve entrare in quest’ottica e proporsi come amica stretta del pubblico di riferimento attraverso contenuti che stimolino la discussione ed il feedback continuo.

Proseguendo nella lettura capiremo come migliorare i nostri risultati in organica, garantendoci una spinta in più per quando decideremo di lanciare campagne sponsorizzate efficaci.

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